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Almeida-Garret, João Baptista da Silva Leitão visconte di.

Scrittore e uomo politico portoghese. Proveniente da una famiglia della borghesia agiata, compì gli studi giuridici presso l'università di Coimbra, laureandosi nel 1821. Funzionario al ministero della Pubblica Istruzione, dopo la vittoria degli assolutisti nel 1823 fu costretto ad espatriare per le sue idee liberali, soggiornando in Inghilterra e in Francia. Ritornato in Portogallo dopo l'avvento al trono di Pietro IV, nel 1826 fondò i giornali "O Português" e "O Chronista", conducendo battaglie liberali che gli costarono un processo e alcuni mesi di carcere. Rifugiatosi nuovamente in Inghilterra e in Francia, rimase all'estero quasi ininterrottamente sino al 1836, dedicandosi all'attività letteraria e ricoprendo, negli ultimi anni, incarichi diplomatici a Bruxelles (1834-35) e a Copenaghen (1835-36). Eletto deputato nel 1836, ebbe l'incarico di fondare il teatro nazionale portoghese e fu in seguito sovraintendente ai teatri. Nel 1851 ricevette il titolo di visconte e nel 1852 divenne ministro degli Esteri, rimanendo però in carica solo alcuni mesi. Abbandonata l'attività politica, si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla raccolta dei propri scritti. Iniziatore del Romanticismo portoghese, scrisse numerose opere poetiche, tra le quali ricordiamo: il poema in dieci canti in ottave Camões (1825); il poema epico-lirico Dona Branca (1826), che celebra la lotta di liberazione dagli Spagnoli e dagli Arabi; le due raccolte poetiche Flores sem fruto (1845) e Folhas caídas (1853). A. è inoltre autore di drammi storico-romantici come Um auto de Gil Vicente (1838), Dona Filipa de Vilhena (1840), O alfageme de Santarém (1842), Frei Luís de Sousa (1844) (Oporto 1799 - Lisbona 1854).